lunedì 26 ottobre 2015

Intervista a Laura Caterina Benedetti autrice di "Serendipità"

Dopo aver letto la raccolta di racconti Serendipità, vi presento un po' l'autrice:

Non amo molto parlare di me, perciò dirò solo che sono piemontese e che ho due passioni predominanti: leggere e, naturalmente, scrivere. Ho iniziato a 14 anni quando mi hanno regalato il computer e non mi sono più fermata - si vede che il richiamo della tastiera è stato più forte di quello di carta e penna! A ottobre del 2012 ho iniziato l'esperienza del self-publishing, e gli ebook sono disponibili su Amazon, Kobo e Google Play/Google Books;  i miei lavori spaziano in generi diversi, ossia ciò che mi è venuto da scrivere in quel preciso momento. Rosa non erotici di gradazione più umoristica o più melodrammatica, chick lit, storie in costume... io mi sono lanciata in tante direzioni e saranno le lettrici e i lettori a giudicare! A gennaio 2014 è uscito, con la Genesis Publishing, il noir "Katriona", la mia prima pubblicazione con una casa editrice. Dalla fine del 2013 collaboro con la rivista online "Eclettica", una sorta di blog in pdf che, a scadenza irregolare, esce con vari articoli legati al mondo della letteratura, dell'arte, del cinema, etc: io curo la rubrica "Libri Vintage".

Ed ecco la mia intervista:

- Per il titolo della raccolta ha preso spunto dall'omonimo film?

A dire il vero il film non ho mai avuto occasione di vederlo, ma ne conosco l'esistenza, perciò ho scelto di usare la versione italiana della parola invece che "Serendipity", per non copiare un titolo. Per quanto riguarda la parola in sé, utilizzata più che altro in ambito scientifico, mi attirava il suo significato legato all'evento inaspettato, alla fortuna o capacità di fare per caso scoperte straordinarie; il concetto mi è piaciuto così tanto da volerlo collegare all'amore, e quindi a incontri tra uomini e donne destinati a scaturire in una storia a lieto fine.


- Tutte le trame dei racconti sono frutto della fantasia o qualcuna si ispira ad episodi realmente accaduti?

Dovrebbero essere tutti frutto di fantasia. Dico "dovrebbero" perché può darsi che alcune situazioni, come l'incontro tra persone mascherate in occasione del carnevale a Venezia ("La dama di carminio e cobalto"), o un'amicizia nata per colpa di un cucciolo troppo vivace ("In musica: con fuoco e con brio"), siano scene classiche di molti romanzi e racconti rosa... io le ho delineate secondo quello che sentivo nel cuore, ad esempio l'idea di una scena romantica a Venezia mi ha sempre affascinato ma non avevo mai avuto occasione prima d'ora di scrivere una storia con questo sfondo.
Non so se questo possa definirsi "ispirarsi a fatti realmente accaduti", perciò dirò che elementi della vita di tutti i giorni si sono mescolati ai racconti. In "Auld Lang Syne" i due protagonisti si conoscono tramite un annuncio sul giornale messo dall'uomo, e io avevo letto su un giornale gratuito cittadino proprio un annuncio del genere, ne ero rimasta molto colpita e avevo deciso di scrivere qualcosa. Mio papà una volta mi ha raccontato un episodio strano ma vero a proposito di macchine in coda nella nebbia e io l'ho sviluppato in "Heterochromia iridum" come scena iniziale, e così via: quasi in ogni racconto, o per l'ambientazione o per qualche elemento particolare, c'è qualcosa della mia vita reale e quotidiana.


- La scelta di Torino per la gran parte delle ambientazioni si rifà al detto "scrivi di ciò che conosci"?

Non avrebbe potuto essere espresso meglio! Vivo vicino a Torino ed è una città che frequento spesso e che mi piace, perciò è stato naturale sceglierla come ambientazione per i racconti, così come ho fatto anche per il romanzo rosa contemporaneo "Sul finire d'agosto".


- Ha mai pensato di sviluppare qualcuno dei racconti in un vero e proprio romanzo?

Se un giorno mi venisse la giusta ispirazione, questi racconti potrebbero diventare tutti dei romanzi! Qui ho scelto di concentrarmi sull'incontro tra due sconosciuti tra cui, in un modo o nell'altro, avviene il colpo di fulmine o un principio di amicizia, lasciando la storia d'amore vera e propria oltre il finale (dove naturalmente è sottointeso che la storia d'amore ci sarà), ma in sé sono nati proprio come racconti. Eventuali trasformazioni potrebbero avvenire in futuro, ma è solo un "se".
L'unica eccezione al contrario è data dal racconto di Venezia: la scena avrebbe dovuto costituire l'inizio di un romanzo, ma quando ho cominciato a scrivere questa raccolta ho lasciato da parte quel nebuloso progetto e l'ho trasformata in un racconto che trova conclusione nella raccolta e non pretende di essere un prologo a un futuro lavoro.


- Come mai ha scelto di dividere una delle storie in due distinti racconti?

Non saprei davvero spiegare un perché preciso: è semplicemente nato così. Dopo aver scritto la scena del primo (non posso dir di più per non fare spoiler a chi volesse leggere la raccolta) ho deciso d'istinto di lasciarla in sospeso e di continuarla in un altro racconto che, per inciso, ha anche una differente ambientazione rispetto alla prima parte... poi mi sono resa conto che avrebbe potuto essere un espediente carino, una specie di "premio" o meglio "ringraziamento" per la lettrice o il lettore costante: se si va avanti fino in fondo perché si considera bella la lettura che si sta facendo, una vicenda che all'apparenza ha lasciato un senso di tristezza può recare con sé una piacevole sorpresa, senza mancare così al lieto fine che a me piace mettere in tutte le storie rosa che scrivo!


- Ho visto che ha scritto opere di diverso genere, quali sono dunque i generi che preferisce come lettrice?

Come lettrice mi piace definirmi "vintage": tutti i libri vecchi rivestono per me un grande fascino! Mi piace molto il cappa e spada (Dumas, Rafael Sabatini), ma possiedo anche alcuni rosa Salani degli anni delle nostre mamme e nonne e poi mi piace la narrativa generale che rientra nel "classici" (varie opere di Verga, Tarchetti, Mary Shelley, Du Maurier, etc).
Mi piacciono molto anche le storie di mare (Moby Dick, Hornblower, alcune autobiografie di ufficiali di marina dell'inizio '900 scovate per caso sulle bancarelle dei mercatini, e altri).


Come autrice amo scrivere di storie d'amore, ma come lettrice mi accorgo di aver letto pochissimi rosa in proporzione ai libri letti in vita mia!

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