lunedì 21 gennaio 2013

IL NOSTRO APPUNTAMENTO - ELLIS LEHMAN e SHULAMITH BITRAN



La scena si apre il giorno del matrimonio di Ellis, qualcuno le fa recapitare un pacchetto e la cosa la sconvolge. Segue la spiegazione, circa 60 anni dopo di sua figlia, coautrice con lei di questo libro che non è un romanzo ma, una sorta di testimonianza di eventi a noi noti come l'Olocausto ma anche di un amore, quello dei giovani Ellis e Bernie.
A seguito delle leggi razziali gli ebrei vengono esautorati dalle loro vite, costretti a distinguersi con la stella sui vestiti e via via perseguitati come ben sappiamo; il padre di Ellis, quindi, decide di rivolgersi ad amici nella resistenza olandese per mettere in salvo la sua famiglia.
Come Anna Frank, Ellis e Bernie decidono di tenere un diario allo scopo di raccontarsi tutto idealmente e di sentirsi vicini, riuscendo a recuperare quei frammenti di vita passati lontani, scambiandoseli al loro incontro successivo.
Ad un certo punto Bernie riesce ad inviare la prima parte del suo diario ad Ellis e la ragazza si rende conto che spesso, negli stessi giorni, affrontano gli stessi argomenti e addirittura, a volte, sembrano rispondersi come se i pensieri dell'uno fossero arrivati all'altra, e viceversa, telepaticamente.

Si alternano capitoli dedicati alle lettere tra i due innamorati, intervallate da alcune spiegazioni e riflessioni di Ellis, ad altri scritti da Shulamith, la figlia di Ellis, che spiega la sua eredità di vittima di seconda generazione del regime nazista e quanto ella abbia fatto per ricostruire la storia di sua madre e dei suoi cari.
Per Ellis questo lavoro, superati gli ottant'anni, è una sorta di rinascita perchè oltre a cimentarsi col computer, cerca di vivere finalmente il lutto ed espiare così il suo senso di colpa per essere sopravvissuta, tipico di molte vittime che hanno potuto raccontarci le loro storie.

La ricerca della verità su Bernie e la sua famiglia da un barlume di speranza e si conclude realisticamente e con grande commozione alla fine.

Una storia che ci aiuta a non dimenticare, la giornata della Memoria è ormai prossima e queste testimonianze penso possano solo farci crescere per cui ne ben vengano altre.


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