martedì 24 maggio 2011

BALLO AD AGROPINTO - GIUSEPPE LUPO

Ballo ad Agropinto
E' il secondo romanzo che leggo di questo autore, riferimenti si fanno al primo in un'occasione ed al territorio di Celenne spesso vista la vicinanza ad Agropinto.
Ricorrente è il tema nostalgico nei confronti della terra natia, la Lucania ancora una volta, solo che in questo caso non si assiste ad un ritorno ad essa dal Nuovo Mondo ma piuttosto ad un allontanamento verso il Nord, Milano in questo caso, e la sua "civiltà".
La storia sembra quasi fantastica, le vicende sono alquanto verosimili ma i personaggi sono davvero particolari a cominciare dai loro nomi ed anche i luoghi non sono da meno.
Le vicende si svolgono per lo più al Fosso del Pidocchio, piccolo villaggio-quartiere di Agropinto dove tutti hanno nomi bizzarri e conducono vite altrettanto bizzarre.
Il più particolare tra tutti è tale Tano Ucciallì inventore di numerosi oggetti stravaganti quanto utili e dai nomi improbabili, protagonisti attivi sono Gioacchino, Iano e Vito con le loro marachelle e rispettive famiglie.
Un romanzo che definirei agrodolce, divertente in alcuni tratti, triste e nostalgico in altri, nel complesso equilibrato.

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